Virio da Savona (1901-1995)

Agamennone Vittorio Virio (1901-1995)

La sua attività artistica ha inizio nel 1921 con una mostra collettiva insieme a Peluzzi, Gambetta, Martinengo, Cavalleri nel ridotto del Teatro Wanda di Savona. Nel 1924 inizia anche la sua attività di ceramista presso la fornace di Giuseppe Mazzotti, ad Albissola, dove conosce l’architetto e pittore futurista Diuigheroff. Nel 1925 con Filippo Noberasco e Italo Scovazzi fonda la rivista “Liguria”. Si dedica alla ritrattistica e nel 1926 frequenta a Torino Pietro Canonica, Cesare Maggi, Domenico Valinotto, De Abate e Quaglino. Dal 1929 al 1933 si trasferisce in Francia, prima sulla Costa Azzurra e poi a Parigi dove conosce De Pisis, De Chirico, Campigli e Levi. Con De Chirico, Campigli e Levi e altri illustri nomi della pittura di quel periodo nel 1932 partecipa ad una collettiva nella Galleria Jeune Europe. Rientrato in Italia partecipa alle mostre sindacali e nel 1933 tiene la sua prima Mostra Personale a Savona. Nel 1934 fonda il gruppo degli acquarellisti liguri con Craffonara, De Luca, Armando Barabino e nel 1936 allestisce a Palazzo Rosso di Genova la I Mostra degli Acquarellisti liguri. Nel 1938 è nominato professore emerito dell’Accademia Ligustica di Belle Arti. Partecipa nel 1942 alla Mostra Nazionale di Pittura a Roma. Dal 1947 al 1953 dirige a Biella “La “Piccola Galleria” mentre è redattore della “Rivista Biellese”. Nel 1957 si stabilisce definitivamente al Albisola, è il periodo di grande attività e creatività favorita dalla frequentazione di artisti quali Jorn, Lam, Fontana, Crippa, Capogrossi, Sassu, solo per citarne alcuni. Nel 1970 realizza l'opera più importante, il cenacolo degli artisti, dove ispirandosi a Da Vinci compone l'ultima cena con pittori poeti critici galleristi dell'epoca.
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